giovedì 3 novembre 2016

ELETTRA STONE 2.0 - ENDURO A BASSO IMPATTO CON LA NATURA


La  ELETTRA STONE 2.0 si può fare in casa, una enduro interessante, ecologica, con prestazioni tali da fare anche 100 km di fuoristrada nell'enduro domenicale. Può arrivare a una coppia di 6.0 Nm ma penalizza la durata delle batterie. Fa gli 85 km all'ora.


ELETTRA STONE 2.0

Nata da un'idea dell'amico Attilio Cantoni, amante delle scampagnate enduristiche, questa interessante trasformazione di una Enduro endotermica ad  elettrica
Le batterie anteriori
si propone con caratteristiche superiori di altre "green" in vendita sul mercato attuale. 
Il punto di forza di questa realizzazione è che si può "esportare" su qualsiasi telaio da enduro,  questa in particolare è stata costruita su una Honda CRF 250X, mantenendo quindi tutte le prestazioni ciclistiche originali, frenata, sospensioni e posizione di guida con l'aggiunta di un robusto motore elettrico da 30 CV e una elettronica che permette di variare la coppia di spunto su due mappature selezionabili al manubrio.
Sul ponte di comando c'è un succulento display che indica la potenza impiegata, la durata residua delle batterie, la velocità, i km percorsi, il consumo istantaneo in Ampère, l'energia consumata  e il conta km, caratteristiche salienti per chi va a girare nei boschi e intende stare in giro parecchie ore con una elettrica.
Un consiglio per chi si ferma all'osteria a mangiare, alla ripartenza troverete le batterie cariche come le avete lasciate se prima avrete spostato il selettore su OFF, in questo modo non c'e consumo alcuno di energia.
Il display informativo
Insomma, se non avete intenzione di sfruttare tutta la cavalleria a disposizione, con soli 15 % della potenza di coppia farete un bel 100 km di fuoristrada misto di " enduro della domenica". 
Poi per gli smanettoni cè la mappa 2, la si può settare a piacimento, si può arrivare al 100 % dove si ha uno spunto superiore anche a quello di un 450,  basta ricordarsi che l'autonomia diminuisce.
Io credo che il turista/endurista ha sicuramente un pò di timore al dover rinunciare al motore endotermico, però con questo prodotto troverà una opportunità molto soddisfacente per endurare in silenzio, impattanto in modo più dolce nell'ambiente, ma con tutte le sensazioni di condurre una vera enduro.


COME E' FATTA

Vista del motore lato pignone.
Il motore elettrico vero e proprio utilizzato sulla Elettra Stone è ignifugo, resistente all'acqua e al fango ( si può lavare tranquillamente con il puli-vapor ) è ancorato al telaio con staffe adeguate fatte in alluminio al cnc, sull'uscita del rotore è calettato il pignone, il quale allineato alla corona trasmette il moto alla ruota posteriore, due batterie sono alloggiate al posto dei vecchi radiatori acqua, la terza è al posto della cassa filtro, il serbatoio è stato tagliato sotto e impiegato come guscio per alloggiare l'elettronica e le centraline; si accede al connettore di carica delle batterie svitando il tappo che una vota serviva per la benzina, carica in circa 7 ore con l'impianto domestico.
Al manubrio si trova a sinistra il pulsante di On-Off per la marcia e il selettore per le 2 mappe di potenza, l'acceleratore anch'esso settabile per dosare l'erogazione, è piacevolmente scorrevole.
Tutto il resto è una "comune" enduro.

COME VA

La Elettra della prova ha il freno posteriore al
manubrio
Salendo in sella da fermo è proprio come salire su una normalissima moto da fuoristrada, fino a quando non si seleziona On,  al primo movimento di gas lei parte e parte anche quella sensazione di stupore iniziale,  i rumori che sento sono il leggero sibilo tipico del motore elettrico, il crepitio dei sassi ( siamo sulla ghiaia  ) e la ruota dietro che raspa mentre scarica la coppia.
Bella sensazione, e che spunto! con solo il 15% si va già di lusso, nei primi metri dà l'impressione di scattare meglio di un 4T e sento subito la schiena!  Poi la curva si appiattisce fino a murare leggermente, ma è già ora di frenare e prendo la prima curva un pò in ritardo, fatta l'abitudine giro dopo giro mi ambiento e giro veloce, facile, la presa diretta toglie i dubbi su quale marcia inserire, nessuna scalata, è sufficiente frenare e inserirsi in curva, poi si accelera di nuovo e lì vorrei un pò più potenza, si può fare. Basta agire sulla centralina con un portatile e in dieci minuti ecco un'altra curva di erogazione e potenza.
Io credo che in un fettucciato ci si possa divertire, calerà l'autonomia, ma chi gira ore e ore  nel fettuccio? Così comè settata, la potenza è adatta ad una scampagnata domenicale di enduro medio con salite sì ma non estreme, comunque quando parto da fermo, la ruota dietro ara la ghiaia.
La prova è durata una mezz'ora, il motore non cala mai la prestazione, non ci sono surriscaldamenti, mi sono divertito, in fondo ho guidato una enduro vera. Presto la proverò in mulattiera.

DATI TECNICI

Potenza massima: Programmabile fino a 30 CV
Coppia massima: Programmabile fino a 65 N/m
Cambio: Presa diretta
Rapporti:  finali 12/70
Batterie : 3 ai Polimeri di Litio
Controllo elettronico di velocità e di coppia.
Auto calibrazione dell’ acceleratore.
Curve di risposta settabili a piacere.
Velocità max Km/h: da 85 a 120 in base ai rapporti
Autonomia: 80/120 Km a seconda della potenza impiegata
Peso: 113 kg
Costo rifornimento: 1,5 euro
Tempo rifornimento:circa 7 ore con alimentazione 220V civile da abitazione


PREGI

Guida e maneggevolezza come una normale moto da Enduro
Niente freno motore ( paragonabile a un 125 2 T )
Erogazione "elettrica", passateci il termine.
Potenza e Coppia modulabili
Nessun fenomeno di spegnimento in staccata
Nessun fenomeno di saltellamento in staccata


DIFETTI

Il costruttore indica zero difetti


Per riferimenti  e informazioni +39  348 932 6800


Foto Attilio Cantoni e Gigi Molinari
Testo e collaudo di Gigi Molinari





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